Manchester City- Manchester United, l’ultimo ballo di De Bruyne: City favorito ma senza Haaland, United in crisi. Quote e pronostico

Domani, domenica 6 aprile, a Old Trafford andrà in scena uno dei capitoli più intensi degli ultimi anni: da una parte c’è il saluto imminente di Kevin De Bruyne, pronto a scrivere l’ultima pagina nel suo libro sky blue. Dall’altra, un Manchester United in piena crisi identitaria, reduce dall’ennesima caduta rovinosa e affacciato su una classifica che sa più di incubo che di ambizione. Il City arriva con i favori del pronostico nonostante assenze pesanti, a partire da quella di Haaland, mentre i Red Devils si aggrappano alla storia recente, avendo evitato la sconfitta negli ultimi tre derby.

Le quote

Il destino ha voluto che l’ultima volta di Kevin De Bruyne in un derby di Manchester coincidesse con un momento delicato per il City: fuori Haaland, fuori Rodri, e con la difesa ancora acciaccata. Pep Guardiola si trova così a dover rimescolare le carte: niente bomber e spazio a Marmoush, già decisivo nelle ultime uscite con cinque gol in otto apparizioni da quando ha vestito l’azzurro cielo. Le quote raccontano chiaramente quanto siano alte le aspettative su questa sfida: City vincente attorno a 2.10, sintomo che – nonostante le difficoltà in trasferta – i campioni in carica godano ancora di una superiorità tecnica percepita. Ma la quota che attira di più è quella relativa ai gol: la soglia dell’Over 2.5, proposta attorno a 1.67, riflette la fragilità di entrambe le retroguardie. Il fatto che United non mantenga la porta inviolata da dicembre tra le mura amiche pesa come un macigno. In otto degli ultimi nove derby, almeno una rete è arrivata da entrambe le parti. E il copione sembra destinato a ripetersi.

United, identità smarrita: Amorim cerca risposte in un gruppo smarrito

Per Ruben Amorim la missione è chiara, ma complicata: trovare un senso in una stagione disastrosa. La sconfitta contro il Nottingham Forest, firmata dal grande ex Elanga, ha rimesso tutto in discussione. Non solo per il risultato, ma per l’impotenza mostrata da un reparto offensivo sterile, incapace di concretizzare anche con quasi il 70% di possesso palla. E se l’attacco piange, la difesa non ride: United ha incassato gol in 12 gare casalinghe consecutive, e la media di 1.4 reti subite a partita in Premier League testimonia un problema strutturale. L’assenza di Martinez, Diallo e Shaw pesa, e il ritorno parziale di Mount e Mainoo potrebbe non bastare a contenere l’ondata offensiva di un City, che anche senza Haaland, sa sempre come far male.

I numeri che raccontano il derby

Negli ultimi dieci scontri diretti tra le due formazioni, il City ha avuto la meglio sei volte, contro quattro successi del Manchester United. Ma i numeri vanno oltre: il dato più eloquente è quello dei clean sheet. O meglio, della loro assenza. Solo una volta nelle ultime nove sfide dirette una delle due ha chiuso senza subire gol. Un altro indizio su quanto l’opzione “Entrambe le squadre a segno” (quota attorno a 1.55) sia tutt’altro che azzardata.

Probabili formazioni

Manchester United (3-4-2-1):
Onana; Maguire, Yoro, Mazraoui; Dalot, Ugarte, Fernandes, Dorgu; Mount, Garnacho; Hojlund

Manchester City (4-2-3-1):
Ederson; Nunes, Dias, Gvardiol, O’Reilly; Gonzalez, Gundogan; Doku, Grealish, Savinho; Marmoush

De Bruyne potrebbe partire dalla panchina, pronto a subentrare a gara in corso. Grealish, galvanizzato dal primo gol stagionale in Premier, vuole prendersi la scena dietro a Marmoush, ora protagonista assoluto con numeri da bomber puro (oltre 3.6 tiri a partita).

Il derby in sintesi

Il City ha tutte le carte in regola per uscire da Old Trafford con i tre punti, ma le incognite non mancano: senza Haaland, l’efficacia sottoporta sarà tutta da dimostrare. Lo United, ferito e indecifrabile, ha però la tendenza a sorprendere nei momenti meno attesi. Il rischio che non arrivino almeno tre reti è basso, e l’assenza di solidità difensiva da entrambe le parti promette una sfida aperta, in cui i dettagli faranno la differenza. Un derby che potrebbe anche non decidere nulla nella corsa al titolo o all’Europa, ma che – come sempre – deciderà il cuore della città.